PARLIAMO DI CALCIO CON ISELLA: "LAVORATE SULLA TECNICA INDIVIDUALE. NEL CALCIO DI OGGI FA LA DIFFERENZA"

Ciao Mattia, innanzitutto grazie per la tua disponibilità a questa intervista. Partiamo con la tua storia; ti va di raccontarci il tuo percorso da calciatore?


ciao ragazzi,

innanzitutto ringrazio voi per l’intervista e vi faccio i miei complimenti per la pagina e la vostra passione. Comunque, la mia storia calcistica è una delle più classiche, fatta di un amore unico per il pallone e per il gioco di squadra. Inizio a giocare a calcio nel mio paese di nascita, il Sala al Barro, da li faccio il primo anno solo ad allenarmi aspettando l’età giusta per potermi iscrivere regolarmente e poter giocare le partite.

Gioco li fino a 14 anni dove con una fusione mi ritrovo all'Atletico Lecco, squadra che due anni dopo mi permette di esordire in prima squadra, che militava in prima categoria.

Passano altri due anni, il primo non molto semplice per me, ma nel secondo vinciamo il campionato di prima e con l’atletico Civate Lecco andiamo in promozione, dove negli anni successivi conquistiamo i playoff per due anni di fila. Dopo quella bell'esperienza, sempre da una fusione arrivo a Nibionno e dopo alcuni mesi in prestito alla Casatese torno a finire la stagione e nell'anno successivo vinciamo il campionato di promozione, con 26 gol.

Sempre a Nibionno anni in eccellenza positivi a conquistare ottimi piazzamenti, e dopo l ennesima fusione , arrivando al Nibionnoggiono vinciamo il campionato d’eccellenza in 3 anni di società cosi da arrivare in serie D.





L’attaccante è il ruolo che tutti sognano. Nella tua carriera hai cambiato diverse posizioni o fin da piccolo volevi fare l’attaccante?

Fare l’attaccante mi piace molto, penso sia il ruolo dove riesco ad esprimermi meglio,in passato ho fatto per anni l’esterno,ma per quanto mi riguarda basta giocare, il dove non conta.



Ora focalizziamoci sull'aspetto tattico. Domanda secca: preferisci essere il riferimento in un 433 o giocare in coppia con un altro attaccante in un 442?

433 o 442 è la domanda più giusta per la mia storia, per molti anni ho fatto il riferimento avanzato da solo, mi sono sempre trovato bene ma per caratteristiche sono uno che non da punti di riferimento e infatti negli ultimi 3 anni sto facendo una sorta di seconda punta, questo mi permette di avere più spazio, magari segnando meno ma sicuramente facendo più assist e divertendomi molto di più, quindi dico 442 altrimenti da qui a fine anno il mister mi fa stare in panchina :-)



In un ipotetico attacco a due punti che caratteristiche deve avere il tuo partner?

Ho avuto diversi compagni d’attacco, sia giovani che magari più esperti, e sinceramente per caratteristiche sono io che mi adatto più a loro, cerco di aiutarli anche semplicemente creandogli degli spazi, cosa che chiedo anche a loro per darmi più soluzioni magari attaccando la profondità o semplicemente creando spazio a me per una giocata finale o poter fare un tocco in più.









Entriamo nello specifico del tuo ruolo: che caratteristiche deve avere un attaccante moderno?

Un attaccante moderno deve essere soprattutto intelligente, capire il momento della squadra, dare sempre una soluzione in più ma soprattutto avere tanta fame di gol, perché alla fine veniamo giudicati per quelli.

Qual è la prima caratteristica che cerchi di capire del tuo marcatore?

Per ruolo ultimamente non mi capita di avere un marcatore fisso, quindi cerco capire il punto debole dell’intera linea difensiva, per magari creare superiorità numerica e  alla fine è sempre un gioco di squadra

Quando è importante per te la tecnica individuale?

Tecnica individuale deve essere la base, deve essere il pane del calcio giocato ed è una cosa che non devi mai trascurare soprattutto nel calcio moderno che diventa sempre più fisico e veloce.

Tecnica, senso del gol e forza fisica, l’attaccante di oggi deve avere come caratteristica principale…?

Come dicevo prima,nel calcio moderno penso che la forza fisica e atletica sia fondamentale, ma in questo sport le giocate importanti alla fine sono sempre quelle tecniche e fantasiose.

Qual è la cosa più difficile del tuo ruolo?

Nel mio ruolo di oggi la cosa più difficile è il cercare di dare un equilibrio tra il reparto difensivo e quello offensivo,dando magari più velocità alla manovra quando serve oppure il dover gestire palla per poter recuperare un pò di energie. 

Qual'è l’identikit del tuo attaccante ideale? Hai un idolo?

Il mio attaccante ideale penso sia Cristiano Ronaldo,non per quello che fa ora ma per quello che era ed è diventato, riuscendo a migliorare sotto ogni aspetto grazie al lavoro e all'allenamento, più che un idolo penso che sia un esempio per ogni calciatore e ogni sportivo.

Sei scaramantico? Prima di un rigore o prima di entrare in campo hai un tuo rito?

Per scaramanzia preferisco non risponderti, ti dico solo che i miei riti iniziano dal sabato con la rifinitura, dalla domenica mattina, allo spogliatoio e fino a dentro il campo.

Calcio e famiglia: è difficile ai tuoi livelli gestire entrambe le responsabilità al meglio?

Calcio e Famiglia sono la mia vita, mi aiutano a stare bene.
Riesco a gestire tutto per carattere,perché per quello che mi danno mi sento di dover ricambiare sempre nel migliore dei modi, sono una persona che non lascia nulla al caso.


Un consiglio agli attaccanti più giovani e no che si allenano in categoria inferiori e principalmente lavorano con due sedute settimanali, su cosa gli consigli di focalizzarsi?

Agli attaccanti più giovani dico di credere sempre in quello che fanno, di allenarsi sempre al massimo e soprattutto di non accettare mai una sconfitta perché’ vincere aiuta a vincere ed è il segreto per andare oltre, di allenarsi anche a casa se necessario perché il lavoro paga sempre e di credere sempre nei propri sogni.



Abbiamo avuto modo nelle scorse settimane di intervistare iltuo compagno di squadra Matteo Perego. Domanda secca: sue dieci volte che lo punti nell’uno contro uno quante volte gli fai tunnel?

Con Teo c'è tanta stima quindi ti dico 0 tunnel, non vorrei mai imbarazzarlo di fronte ai miei compagni, mi limito a scartarlo e basta (ridendo).




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