COPA LIBERTADORES: IL RACCONTO DELLA CAVALCATA DEI VERDAO AL TITOLO

Una cavalcata inizia allo stadio Monumental de Victoria in Argentina e più precisamente a Tigre. E' iniziata con una vittoria firmata Luiz Adriano e Willian Gomes l'avventura del Palmerias nella Copa Libertadores 2020.


La squadra brasiliana, inserita nel girone A con Guarani, Bolivar e Tigre, si è classificata grazie a 5 vittorie in 6 partite. L'unico pareggio ottenuto nel girone è quello ottenuto in Paraguay per 0-0 allo stadio Defensores del Chaco contro il Guarani.

Agli ottavi di finale ecco il Delfin, squadra ecuadoriana che in un gruppo impegnativo con Santos, Defensa Y Justicia e Olimpia erano riusciti a qualificarsi all'ultima giornata come secondi del gruppo G.

Una sfida delicata che i brasiliani affrontano con grande determinazione e già il 3-0 della partita di andata indirizza la qualificazione, confermata poi nella gara di ritorno con un secco 5-0. 

Ai quarti di finale il Palmeiras trova il Libertad, squadra paraguaiana che ha eliminato agli ottavi in scioltezza i boliviani del Wilstermann. Dopo l'1-1 ottenuto in Paraguay i Verdao regolano con un netto 3-0 gli ospiti nella gara di ritorno guadagnandosi l'accesso alle semifinali.

Nella partita di andata contro il River Plate giocata al Monumental il Palmeiras compiono l'impresa vincendo per 3-0 grazie alle reti di Ronielson, Luiz Adriano e Vina. Nella gara di ritorno l'orgoglio dei Los Millionarios portano la partita sul 2-0 e nonostante una sofferenza infinita i brasiliani si guadagnano la finalissima contro i "cugini" del Santos.

La finale, come sempre accade in Copa Libertadores, si è giocata sui nervi e sulla tensione e a farne le spese è stato il livello tecnico. A deciderla è un gol di Breno Lopes al 9° minuto di recupero grazie ad un colpo di testa imparabile. Per i Verdao è il secondo trionfo della storia mentre per i Santos è un'altra delusione dopo la finale persa nel 2003 contro il River Plate.

La finale, come sempre accade in Copa Libertadores, si è giocata sui nervi e sulla tensione e a farne le spese è stato il livello tecnico. A deciderla è un gol di Breno Lopes al 9° minuto di recupero grazie ad un colpo di testa imparabile. Per i Verdao è il secondo trionfo della storia mentre per i Santos è un'altra delusione dopo la finale persa nel 2003 contro il River Plate.

Difficile dire un vero protagonista di questa squadra, dalla rinascita di Luiz Adriano (7 gol per il brasiliano in questa competizione), alle prestazioni di Rony, quasi sempre decisivo in tutte le azioni offensive dei verdao. E come non citare un altro ex milanista Gustavo Gomez, capitano e autore di solide prestazioni come il suo compagno di mercato Vina, ora oggetto del desiderio di molti club europei. Per ultimo, ma non per importanza il tecnico Abel Pereira, che dopo le esperienze con il Braga e PAOK si è calato alla perfezione nell'ambiente brasiliano tanto da condurre la squadra ad un trofeo così prestigioso.




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