INTERVISTA A LUCA TALOTTA: "IL CALCIO SUDAMERICANO AFFASCINA PERCHE' E' DIVERSO..E VI CONSIGLIO UN TALENTO"

Oggi per ioalleno.com abbiamo l’onore di intervistare Luca Talotta, giornalista e blogger di Milano. Un appassionato di calcio come te come vive questo momento? 
“Certamente non bene, è una continua attesa nella speranza che possano arrivare buone notizie. È chiaro, però, che più il tempo passa e più le possibilità di una possibile ripresa del calcio giocato diminuiscono”  

Luca Talotta a San Siro

Secondo te ci sono le condizioni per una ripartenza della Serie A?
“Premesso che non sono un dottore e quindi mi baso solo su quello che leggo e approfondisco da solo, mi sembra di capire che la scelta più sensata, oggi, è quella di rinviare tutto a settembre; magari concludendo la stagione sull’anno solare, a dicembre. Il resto mi pare pura follia”. 

Non dovrebbe secondo te esserci una decisione a livello europeo? Non sarebbe un controsenso che squadre come PSG e Lione non giocheranno la Ligue 1 ma giocheranno la Champions League?
“Sono totalmente d’accordo. Infatti penso che quello che è mancato finora è stata una presa di posizione precisa e chiara da parte della Uefa. Che, invece, ha solo ricattato le federazioni dicendo che non disputeranno le coppe europee nella prossima stagione”.  

Come sai il nostro blog si occupa anche di calcio sudamericano: che rapporto hai con questo mondo?
“Non ho mai avuto il piacere di approfondire la conoscenza del calcio sudamericano, ma ammiro il lavoro dei tanti scout: un conto è andare a prendere un Paquetà o un Gabigol, un conto è trovare l’Alexis Sanchez di turno. Questo mi affascina molto, soprattutto perché è un continente immenso con culture calcistiche totalmente differenti”. 

Perché secondo te, questo calcio a noi europei affascina molto?
“Perché è diverso. Noi siamo troppo focalizzati sul successo nell'immediato, lì ci sono società gloriose che falliscono e risorgono, migliaia di appassionati che seguono la squadra anche quando è a metà classifica… non c’è l’assillo del dover vincere subito, è pura allegria” 

Qual è stato il calciatore sudamericano che più ti ha affascinato in serie A? E da tifoso rossonero quello più forte che hai visto con la maglia del Milan?
“Te ne cito due, uno per domanda, anche se la rosa potrebbe essere più ampia. Quello che più mi ha affascinato è stato senza dubbio Ronaldo, il Fenomeno. Le cose che ho visto fare a lui, seppur tra un infortunio e l’altro, non le ho viste più fare a nessuno. Da tifoso rossonero non posso che dirti Kakà. Anche Ronaldinho mi ha lasciato nella mente giocate sopraffine, ma Kakà è stato un vero trascinatore”. 



E quello che oggi ti esalta di più?
“Dybala. Ha una classe incredibile, riesce a segnare in condizioni quasi estreme. Nella mente ho ancora il gol a dieci minuti dalla fine nello Juventus-Milan di quest’anno: dribbling netto su Romagnoli, che è il difensore che ne ha subiti meno in Serie A, e conclusione di esterno sinistro in un fazzoletto di spazio. Unico”.  

C’è stato un allenatore sudamericano che più ha inciso secondo te in Europa?
“Potrei dirti Pochettino, negli anni recenti. Oppure Bielsa. Ma oggettivamente nessuno mi ha mai impressionato; l’unico rammarico che ho è non aver potuto vedere all'opera Helenio Herrera”. 

Oggi Argentina, Brasile, Uruguay sono campionati in cui si pescano diversi talenti… c’è un nome che consiglieresti ai direttori sportivi?
“Se ci fosse qualche ds all'ascolto gli consiglierei Diego Martin Rossi, classe 1998, uruguaiano. Chi lo ha seguito da vicino, sin dalle giovanili del Peñarol, assicura che è un potenziale fenomeno. È un attaccante, forse questo è l’unico difetto: in quel ruolo la concorrenza è sempre agguerrita”.

Il calcio dilettantistico ora è fermo: secondo te a Settembre ci saranno le condizioni per una ripresa dei campionati giovanili e amatoriali?
“A questa domanda penso che nessuno possa rispondere oggi. L’unica certezza per tornare ad una vita normale è che arrivi il vaccino il prima possibile. Così il coronavirus l’avremo battuto, proprio come fatto dai nostri avi con poliomielite, tubercolosi e altre malattie mortali”.

Luca Talotta in compagnia di Giorgio Chiellini

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