PARLIAMO DI ALLENAMENTO CON FRANCINI: "PROPONETE AI RAGAZZI SFIDE E ALLENAMENTI DIVERTENTI IN CASA"

Ciao Lorenzo, innanzitutto grazie per la tua disponibilità a questa intervista. Per noi di ioalleno.com è un onore averti come ospite. Ti va di raccontarci il tuo percorso da “preparatore” prima di arrivare al Milan Femminile?

Ciao a voi e a tutti gli allenatori e appassionati di calcio che seguono il vostro blog. Il mio percorso inizia sicuramente dall’Università. Frequentare il corso in Scienze motorie è stato il primo passo. Attraverso l’università ho avuto la possibilità di effettuare alcune esperienze lavorative che reputo molto importanti. Al secondo anno ho seguito la mia prima squadra di calcio. Tramite un tirocinio effettuavo il secondo preparatore in una squadra di serie D e curavo la preparazione della squadra Juniores.
L’anno successivo sono stato contattato da una squadra di serie D, lo Scandicci Calcio, per curare la preparazione atletica del settore giovanile. Sono rimasto in questa squadra per 4 anni, una bella storia…una piccola famiglia, dove ho conosciute molte persone, direttori sportivi, allenatori, giocatori, brave persone che davano il massimo contributo per una realtà calcistica che a Firenze può essere considerata tra le migliori.
Nel primo anno di Scandicci, ho iniziato a collaborare con il Laboratorio di Metodologia di Coverciano. È stata veramente una casualità. Al laboratorio stavano effettuando una sperimentazione e cercavano delle persone sportive per effettuare dei test. Mi sembrava una bella opportunità per capire ed imparare qualcosa in più. Sono andato per effettuare i test, ho conosciuto il prof Carlo Castagna, un grande conoscitore della materia e uno dei massimi esperti di ricerca applicata in quanto vanta numerose ricerche in ambito sportivo. Ormai sono diversi anni che con il prof effettuiamo protocolli di ricerca su calciatori, adulti, giovani, professionisti e non, cercando di dare una risposta pratica agli allenatori, che è la cosa più importante. Entrambi le mie tesi di laurea sono state effettuate con la sua supervisione, e successivamente pubblicate su riviste scientifiche internazionali. Una bella soddisfazione personale. Durante questi anni ho avuto la possibilità di valutare calciatori e calciatrici delle varie nazionali. Infatti, alcune ragazze che ho ritrovato al Milan già le conoscevo per i test che avevamo effettuato a Coverciano.
L’ultimo anno nel settore giovanile dello Scandicci Calcio ha coinciso con un’altra fantastica esperienza. In quella stagione ho vinto l’assegno di ricerca Aldo Sassi, un progetto che tutti gli anni viene svolto all’interno del Centro ricerche Mapei Sport, che non penso abbia bisogno di presentazioni, basti pensare al ciclismo, al calcio, allo sci ai massimi livelli. Lavorare con Mapei è stato molto bello, personalmente una delle migliori esperienze che ho fatto. Penso di aver imparato molto anche se è stata dura.
A livello Universitario, dopo la laurea triennale, mi sono iscritto ad un Master in preparazione atletica del gioco del calcio e alla conclusione ho concluso il percorso di studi con la Laurea Magistrale in Scienze e tecniche dello Sport.
Finita la mia esperienza a Scandicci e dopo la conclusione dell’assegno, ho iniziato a lavorare con le prime squadre. Prima in Eccellenza, con la squadra del Cs Porta Romana poi due anni in Serie D con Fortis Juventus e Scandicci. Durante queste tre stagioni ho effettuato il corso di abilitazione a preparatore atletico della FIGC, un passo obbligatorio per chi vuole fare questo lavoro e lavorare nei professionisti.
Proprio l’anno successivo ho avuto la fortuna di fare la prima esperienza tra i professionisti come preparatore atletico del Gavorrano Calcio, una bella realtà vicino Grosseto. Un’esperienza nuova che mi ha portato a trasferirmi in Maremma per la stagione agonistica. Abbiamo giocato in alcuni palcoscenici e contro squadre importanti….Livorno, Pisa, Monza solo per citarne alcune. Alla conclusione della stagione sono stato contattato dal Milan per seguire la prima squadra femminile. È stato un onore, e lo è ancora oggi, lavorare per questo club. Penso di essere fortunato a fare quello che faccio, lavorare in uno dei migliori club.

Foto di acmilan.com 
Spesso la tua figura è vista dai giocatori come “antipatica” perché li costringe, magari, ad interrompere partitelle o esercizi divertenti per iniziare la parte atletica. Come riesci a farti rispettare e a farti voler bene dal gruppo nonostante ciò?

I giocatori, le giocatrici sanno che te lavori per il loro bene. A me piace programmare le cose nei particolari, cerco di pensare a tutto, sbagliando alle volte. Capisco che le giocatrici possono lamentarsi e alle volte non gradire, per dirlo con gentilezza, quello che propongo, ma alla fine sono sicuro che potranno raccogliere il frutto del loro impegno. I risultati sono tutti i loro, io personalmente cerco di dare degli strumenti, per le conoscenze che ho. Le giocatrici con la loro voglia e grinta fanno il resto. Come per me, nel mio lavoro, anche per loro, la voglia, la passione, la determinazione deve essere il motore di tutto.

C’è molta differenza nel lavorare con gli uomini e con le donne?

Si sicuramente un po' di differenza c’è. Le giocatrici sono molto disponibili a lavorare, hanno molto interesse nelle varie cose, spesso non hanno bisogno di essere sollecitate. Alle volte, ma ovviamente non sempre, nei calciatori questo viene meno. Tuttavia, soprattutto nelle proposte metodologiche, alcune cose possono essere molto simili anche se dobbiamo ricordarci delle differenze e quindi noi preparatori dobbiamo pensare a proposte che affiancano alcuni aspetti fisiologici tipici delle donne….penso ad esempio al ciclo mestruale.

Nel calcio, come in altri sport, ogni giocatore ha una tempistica e un modo diverso di entrare nella forma ideale per poter giocare al massimo delle sue possibilità. Come si gestisce una situazione del genere? Si diversificano le preparazioni o si cerca, al contrario, di omogeneizzarle?

Ormai il calcio ad alto livello va verso l’individualizzazione dell’allenamento. Noi controlliamo il carico di allenamento in maniera individuale oltre a quello della squadra. In questa maniera cerchiamo di avere un feedback da ogni singola atleta. Il periodo preparatorio è un momento importante della stagione, ma non dobbiamo pensare che in questo periodo si costruisca la fitness della squadra per la stagione. Alle volte la preparazione è il periodo iniziale per tutto e nel calcio ci sono tanti aspetti da considerare. Pensando ad esempio alla scorsa stagione dove avevamo una squadra nuova, giocatrici nuove, staff nuovo…era tutto da conoscere, e la pre-stagione è utile anche per queste cose. Per la parte fisica è un momento per iniziare un lavoro che continueremo durante la stagione. Abbiamo tanto tempo a disposizione e possiamo curare anche alcune cose particolari per le singole giocatrici.

Come organizzi il lavoro durante la settimana? Quali tipologie di esercizi proponi ai giocatori?

La prima cosa è la condivisione con l’allenatore delle varie proposte. Personalmente metto sempre le sue esigenze davanti alle mie, cerco di assecondare le sue richieste raggiungendo degli obiettivi giornalieri e settimanali che mi pongo, ragionando come staff e non come singolo preparatore atletico. Di solito proponiamo sempre un momento di attivazione in palestra, con esercizi individuali e generali….in campo proponiamo delle esercitazioni con e senza palla, in base ad un aspetto che vogliamo allenare sia da un punto di vista tecnico che fisico. Non penso che dobbiamo fare solo una cosa o solo un’altra, cerco di utilizzare i metodi di allenamento che penso siano migliori per vari motivi. Tuttavia, questi metodi possono cambiare in base alle ragazze e al modo di lavorare dell’allenatore.

La partita del fine settimana modifica il tuo programma settimanale?

Si, sicuramente le partite hanno un effetto sulla programmazione settimanale. Non solo la partita che andremo a giocare, ma anche la partita che abbiamo giocato la settimana precedente. Alle volte le ragazze dopo 48 ore potrebbero non aver recuperato dallo sforzo della gara e quindi non puoi proporre alcuni tipi di esercitazioni intense.

Stiamo vivendo un periodo particolare, come stai gestendo in questo momento la preparazione delle ragazze?

Ogni settimana inviamo una programmazione. Stiamo facendo dei video per l’allenamento metabolico e della forza, utilizzando un metodo a circuito e dei piccoli attrezzi che le ragazze hanno a casa. Alcune ragazze hanno delle esigenze particolare a cui rispondiamo in maniera singola, magari modificando alcuni esercizi e proposte in base agli attrezzi o alle capacità della giocatrice stessa. Stiamo facendo delle conference call tramite pc, tablet o telefono a cui partecipa tutto lo staff insieme alle ragazze, facciamo circa 45 minuti di attivazione tutti insieme….un modo per salutarci, vederci e sentirci più vicini.

Il nostro blog è seguito da tanti allenatori di tutte le fasce, cosa ti senti di consigliarli per questo periodo? E’ utile fornire un mini allenamento ai ragazzi da svolgere in casa anche per categorie amatoriali? E come si potrebbe strutturare?

Il problema di questo periodo è che non sappiamo cosa ne sarà dei campionati. A quanto sembra, la sosta potrebbe essere molto lunga e quindi non è facile mantenere una buona condizione considerando che non possiamo costruire esercizi di corsa complessi. Per tutti avere un allenamento da svolgere può essere un modo per svagarsi, soprattutto se i contenuti sono stimolanti. Penso a delle sfide, a circuiti di lavoro da svolgere nel minor tempo possibile, a gare tecniche con palline ed altri attrezzi. Per i più piccoli sicuramente creare stimoli giocosi è una cosa fondamentale, i bambini che non possono uscire di casa e non hanno uno spazio esterno dove stare sono i più disagiati da questa situazione. Gli è stata tolta la normale propensione verso il gioco e quindi il nostro ruolo è quello di creare delle situazioni tra le mura di casa che possa stimolargli, da tutti i punti di vista.

Per l’allenatore di squadre di fascia un po’ più alta invece, diciamo della Promozione in su, che lavorano già 3-4 volte a settimana, che lavoro dovrebbero far svolgere alla sua squadra?

L’obiettivo è mantenere la parte muscolare generale, evitare l’aumento ponderale quindi controllare questo parametro nei vari giorni e settimane. Da non sottovalutare il lato emotivo che dopo già qualche settimana in casa può iniziare ad essere un problema. Ogni situazione deve essere analizzata nella sua complessità. In generale consiglierei di proporre anche delle attività collaterali ai classici esercizi, come ad esempio tutorial di yoga, pilates o controllo dei movimenti. A tutti i livelli possiamo accedere e possiamo svolgere alcune lezioni presenti su internet.

Se la stagione dovesse ricominciare come sarà la ripresa? Sarà una preparazione stile “estiva”?

No, non penso. Nella prestagione abbiamo 6-8 settimane dove possiamo lavorare su tanti aspetti con tanto tempo a disposizione. Penso che non ci sarà questa possibilità. Penso che avremo solo qualche settimana a disposizione prima di giocare le prime partite ufficiali. Dovremo iniziare subito ad inserire alcune cose molto specifiche e preparare le varie partite. 

Grazie mille Lorenzo e in bocca al lupo per la tua stagione e la tua carriera!

Grazie a voi e complimenti per tutti i post che pubblicate.


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