CAMBIARE ALLENATORE SERVE VERAMENTE?

Assistiamo ogni stagione e sempre più frequentemente al cambio allenatore, in tutte le categorie, dalla Serie A alla Terza Categoria. A volte viene usato anche dalla società per togliere alibi alla squadra quando le cose non vanno secondo gli obiettivi previsti.
Ma quanto realmente serve cambiare in corsa? E che effetti ha? 




Analizzando la Serie A 2017-18 possiamo dire che il cambio allenatore ha avuto degli effetti positivi.
La prima squadra a cambiare è stato il Cagliari che, all'ottava giornata ha deciso di esonerare Massimo Rastelli per richiamare sulla panchina sarda Diego Lopez. In 8 giornate Rastelli aveva conquistato solo 6 punti viaggiando ad una media punti di 0.88 mentre Lopez, dalla 9° giornata all'ultima ha ottenuto, oltre che ad una salvezza risicata una media punti superiori del suo predecessore: 1.65 e 33 punti conquistati.
La giornata successiva, la nona, il ribaltone c'è stato a Benevento, con Massimo Baroni esonerato dopo le nove sconfitte consecutive per far posto a Massimo De Zerbi. Il tecnico bresciano non ha evitato la retrocessione ma ha permesso alla società campana di giocarsi la permanenza in Serie A fino a poche giornate dalla fine. De Zerbi, nella sua esperienza a Benevento a collezionato 21 punti con una media di 1.1 pt a partita.
Le successive squadre che hanno optato per il cambio sono state Genoa (13° giornata) e Udinese (14°).
I liguri hanno sostituito Ivan Juric (6 pt con media di 0.5 pt a partita) con Davide Ballardini. Il nuovo tecnico ha dato la giusta scossa permettendo al grifone di salvarsi in maniera tranquilla ottenendo ben 33 pt con una media di 1.26 pt a partita.
In Friuli invece al posto di Del Neri è arrivato Massimo Oddo che ha alzato la media punti da 0.9 a 1 grazie alle 7 vittorie consecutive  che sembrava poter portare i bianconeri addirittura a giocarsi l'Europa League ma poi qualcosa è andato storto. Dopo 11 sconfitte consecutive anche Oddo è stato esonerato portando nel finale di campionato Igor Tudor sulla panchina bianconera. Il nuovo mister sfruttando un calendario semplice ottiene 7 pt in 4 partite portando i friulani alla salvezza.
Alla 14° giornata tocca a Sassuolo e Milan cambiare allenatore.
In romagna gli 11 pt non bastano a Cristian Bucchi che viene "cacciato" per fare posto a Giuseppe Iachini che, nelle restante partite conquista ben 32 punti portando la squadra del presidente Squinzi ad una salvezza tranquilla.
In casa rossonera invece è il turno di Gennaro Gattuso che, promossa dalla primavera alla prima squadra porta i rossoneri al sesto posto alzando la media punti del suo predecessore da 1.42 a 1.83 pt a partita.
La giornata successiva tocca al Crotone: Davide Nicola lascia con 8 pt in 15 partite per fare posto a Walter Zenga. L'ex portiere neroazzurro svolge un lavoro eccezionale in Calabria conquistando ben 27 punti ma non basta, la sconfitta a Napoli all'ultima giornata manda i calabresi in Serie B.
Alla diciannovesima giornata è il turno del Torino, Sinisa Mihajlovic viene esonerato dal presidente Cairo per fare posto a Walter Mazzarri. Il nuovo allenatore a parità di partite ottiene 4 pt in più del serbo (29 punti contro 25).
Alla giornata 35 il Chievo, in lotta per retrocedere decide di chiamare sulla panchina clivense Lorenzo D'Anna al posto di Rolando Maran. L'ex difensore gialloblu ottiene 9 punti in 3 partite portando i veronesi alla permanenza in Serie A e guadagnandosi la riconferma per la stagione 2018-19.


Tabella riepilogativa delle squadre che hanno cambiato allenatore



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